Ottica:
In ogni punto P della parabola, gli angoli che la tangente forma con la retta congiungente P e il fuoco F e che la tangente forma con la retta perpendicolare per P alla direttrice hanno uguale ampiezza.

FPK=KPH
Da questa importante proprietà si trae un’importante conseguenza: se nel fuoco è posta una sorgente luminosa e la “parete” interna della parabola è rivestita da materiale riflettente ogni raggio luminoso che parte dal fuoco si riflette in un raggio perpendicolare alla direttrice.
Da cui segue la proprietà focale:
E’ proprio per questo che tale punto viene chiamato fuoco. La retta d viene chiamata direttrice perché stabilisce la direzione dei raggi riflessi (tutti perpendicolari ad essa).
Gli specchi e le antenne paraboliche sono in realtà figure tridimensionali, chiamate paraboloidi. Un paraboloide si ottiene facendo ruotare una parabola attorno al proprio asse di simmetria.

Fig. 6 Specchio parabolico
MOTO di un PROIETTILE
Fissato un riferimento cartesiano ortogonale avente l’origine coincidente con la posizione iniziale del proiettile, asse delle ascisse orizzontale e asse delle ordinate verticale orientato dal basso all’alto, uguagliando le leggi orarie dei due moti si dimostra che l’equazione della traiettoria descritta dal proiettile nel riferimento è data da:

x=( v0cosa)t
y=(v0sena) t-(1/2g)t2
Ricavando t dalla prima e sostituendo nella seconda otteniamo una forma più generale dell’equazione della traiettoria:

e l'accelerazione uguale a :

Facciamo osservare che con questa sostituzione si ottiene l’equazione di un ramo di parabola (poiché x è maggiore di zero), la cui concavità è rivolta verso il basso (poiché a>0)
Osserviamo che a è negativo, pertanto la parabola ha la concavità rivolta verso il basso, mentre risulta b = tg a.

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